L'importanza e il valore dello studio e dell'applicazione investigativa dell'iridologia, la troviamo nel corso del tempo fin dall'antichità, arrivando ai giorni nostri arricchita di ulteriore sviluppo di esperienza e conoscenza scientifica tali da permettere, oggi, una considerevole investigazione dello status patologico globale e settoriale assai precisa e precoce, affiancando efficacemente l'attuale semeiotica clinica.
L'iridologia antica
Nei papiri medici dell'antico Egitto (1500 a.C.) troviamo, appunto, dei riferimenti all'analisi dell'occhio in relazione con le patologie.
Successivamente agli Egizi scopriamo tracce della conoscenza dell’iridologia, o meglio, del suo utilizzo, anche in altre popolazioni quali, ad esempio, i Caldei, popolazione semitica proveniente dall’Arabia orientale alla fine del II millennio A.C.
Anche nella tradizione medica cinese, l'osservazione dell'occhio e dell'iride era utilizzata in senso investigativo, collegando le varie zone dell'iride e della sclera agli elementi costitutivi corporei dell'uomo secondo l'approccio energetico dell'agopuntura.
Inoltre, in alcuni documenti mesopotamici risalenti al 669 a.C., si descrive la relazione esistente tra la variazione del colore dell'occhio con le malattie epatiche o con la vicinanza della morte.
La storia dell'iridologia inizia nel mondo occidentale con il filosofo e medico greco Ippocrate di Cos, padre della medicina (460-377 a.C.).
Lo stesso Ippocrate di Cos affermava: "Considerate l'Occhio, con quale arte sia costruito e con quanta mirabile finezza il corpo abbia impresso la propria anatomia nella sua immagine".
Si tramanda così il princìpio secondo il quale dall'osservazione dell'iride e dell'occhio si possono trarre preziose informazioni sullo stato di salute della persona.
Le prime osservazioni sull'occhio e sull'iride di rilevanza iridologica sono state individuate negli antichi testi di fisiognomica.
Il più antico testo di fisiognomica giunto fino a noi completo è stato conferito ad Aristotele (384-322 A.C.).
La fisiognomica fu sviluppata in epoca romana, per tutto il Medio Evo ed ebbe grande fioritura durante il Rinascimento: l'opera più rilevante di questo periodo è ''Della fisionomia dell'uomo'' di Giovan Battista Dalla Porta, pubblicata nel 1586.
Ulteriori citazioni con significati fisici e spirituali, sono contenute anche nella Bibbia ed in particolar modo nel Vangelo di Luca (che probabilmente risale al 70 d.C.) nel Cap. 11, versi da 33 a 36: “La lucerna del tuo corpo è l’occhio. se il tuo occhio è sano, anche il tuo corpo è tutto nella luce; ma se è malato, anche il tuo corpo è nelle tenebre“.
Verso il 1300/1400 troviamo notizie sull’iridologia nel manoscritto “Pelegrinage de la vie humaine“, di Guillaume de Deguileville.
Inoltre Paracelso (Philippus Aurelius Teophrastus Bombastus von Hoenheim), padre della chimica, nacque in Svizzera nel 1493, medico e alchimista è dotato di una forte personalità e di un'altrettanto forte arroganza.
Infatti si autodefinì Paracelso, ovvero più grande di Celso (massima autorità medica nel 1° secolo dC.).
In un momento di illuminazione, evocò il principio base dell'Iridologia: "Considera l'occhio nella testa con quale arte ammirevole è costruito e come il corpo medio ha impresso così meravigliosamente la sua anatomia in quest'organo e vi ha lasciato la sua impronta.
È da questa immagine e da questa impronta che deriva la conoscenza della medicina".
Nel 1670 il fisico Philippus Meyens pubblica il libro "Chiromantica Medica" in cui sono descritte le rappresentazioni degli organi nell'iride.
Nel 1670 Fillip Meyens pubblicò ''Phisiognomia medica'' che contiene osservazioni dettagliate sull'iride, compresa una prima mappa di proiezione degli organi, secondo quanto è riportato in molti testi di iridologia, che fra l' altro indicano erroneamente come titolo dell'opera ''Chiromantia medica".
Anche in Cina nel 1724 l'Imperatore Chen Lung propone una sua suddivisione dell'iride in cerchi concentrici e sempre in Cina nel 1742 Yi Zong Zin Zian descrive otto zone in cui suddividere l'iride.
Nel 1786 Christian Haertels pubblica "De oculo et signo" cioè "L'occhio ed i suoi segni".
L'iridologia moderna
L'Iridologia moderna si introduce, come detto, negli studi rinascimentali di fisiognomica di Giovan Battista Dalla Porta (Della fisionomia dell'uomo, 1586) e viene fatta coincidere con la pubblicazione, ad opera del dr. Ignatz von Peczely (1826-1911), della prima topografia iridea sulla rivista Homeopätische Monatsblätter del 1886.
L'Iridologia moderna si introduce, come detto, negli studi rinascimentali di fisiognomica di Giovan Battista Dalla Porta (Della fisionomia dell'uomo, 1586) e viene fatta coincidere con la pubblicazione, ad opera del dr. Ignatz von Peczely (1826-1911), della prima topografia iridea sulla rivista Homeopätische Monatsblätter del 1886.
L'oftalmologo viennese Georg Joseph Beer, nel suo "Trattato delle malattie dell'occhio" nel 1813, affermava che...: "Tutto ciò che influisce sull'organismo di un individuo non può rimanere senza un effetto sull'occhio e viceversa".
Probabilmente l'opera di Beer ha avuto qualche influenza sulle ipotesi elaborate più tardi da Pèczely (Deck) il quale nel 1880 pubblicò: "Scoperte nel regno della natura e arte di guarigione".
Egli era riuscito a stabilire, studiando numerosi casi clinici, che esistevano precise relazioni fra certe malattie e determinate parti dell'iride.
Secondo una tradizione del 1837, egli all'età di dieci anni catturò un gufo nel giardino della sua casa in Ungheria, nel tentativo di fuggire dalla mano del suo predatore il gufo si ruppe una zampa e von Peczely notò immediatamente che gli si era formata una macchia nell'iride nel punto della posizione che nel grafico dell'iride corrisponde alla gamba: "Nel tentativo di catturare una civetta, incidentalmente le spezzai una zampa; il giorno seguente notai la comparsa di una larga fessura nera nella sua grande iride".
Peczely descrive così l'osservazione casuale che lo condusse all'intuizione del legame esistente fra l'iride e gli altri organi del corpo.
Questo segno colpì molto il giovane Peczely il quale a distanza di tempo notò un fenomeno simile in un'iride umana, in seguito ai suoi studi di medicina divenne noto come "il medico che poteva formulare una diagnosi osservando gli occhi".
Nello stesso periodo un altro ricercatore, il reverendo svedese Nils Liljequist pubblica le prime osservazioni sulla variazione del colore delle iridi a seguito dell'assunzione di chinino e di iodio, nell'opera On Oegendiagnosen descrive in dettaglio le osservazioni del colore dell'iride dopo l'assunzione protratta di sostanze chimiche farmacologiche; il suo interesse per l'iride iniziò nel 1864 quando notò alcune alterazioni di colore nelle sue stesse iridi.
Si riconosce pertanto a Ignatz Von Peczely la scoperta dell’importanza diagnostica delle alterazioni morfologiche dell’iride e a Nils Liljequist la scoperta della rilevanza per la diagnosi delle alterazioni cromatiche: si suole dire che il primo è il padre della "patografia iridologica" e il secondo della "patocromia iridologica".
Una cosa molto curiosa è che i due ricercatori disegnarono una mappa iridologica simile pur non essendo a conoscenza l'uno del lavoro dell'altro.
Fra i primi autori ricordiamo: Schlegel, allievo di Liljequist, e Thiel.
Fra i primi autori ricordiamo: Schlegel, allievo di Liljequist, e Thiel.
È importante ricordare il grande lavoro di promozione svolto dal sacerdote Emanuel Felke.
Il pastore Felke, studiò i tipi costituzionali e il loro legame con la terapia applicata all'omeopatia.
Nel secolo scorso l'iridologia viene considerata prevalentemente dai naturopati e dagli omeopati, diffondendosi in Europa con i tedeschi: Pastor Felke, Maubach, Thiel, Deck, Angerer, Schnabel ed altri sono stati allievi;
i francesi: Leo Vannier, Gaston Verdier, A. Roux, Bourdiol, De Bardo, Jausas, Fragnay;
gli spagnoli: Bidauzzurraga che probabilmente venne in contatto con la scuola americana (Lahn, Lindlahr), poi troviamo Ferrandiz ed infine, nei giorni nostri J.L. Berdonces;
i francesi: Leo Vannier, Gaston Verdier, A. Roux, Bourdiol, De Bardo, Jausas, Fragnay;
gli spagnoli: Bidauzzurraga che probabilmente venne in contatto con la scuola americana (Lahn, Lindlahr), poi troviamo Ferrandiz ed infine, nei giorni nostri J.L. Berdonces;
È ancora da segnalare l'iridologia russa, che negli anni Ottanta, ha compiuto passi da gigante, inserendo l'iridologia nella pratica clinica ospedaliera e universitaria, documentando pienamente la veridicità della mappa iridologica (LA RAPPRESENTAZIONE SULL'IRIDE DEL CORPO UMANO) attraverso centinaia di migliaia di casi.
Pionieri dell’iridologia russa sono da considerarsi Eugeni Velkhover, neurologo, professore all’Università di Mosca e Valery Bondur; entrambi hanno sviluppato, inoltre, una tecnica chiamata Iridofotocromoterapia, basata sulla stimolazione dell’iride attraverso la luce.
Appartengono alla scuola d'oltre oceano: Lane, Lindlahr, B. Jensen, Harry Wolf.
Bernard Jensen, chiropratico, ha fondato la casa salute di Escondido in cui viene dato grande peso all’alimentazione.
Bernard Jensen è stato uno dei naturopati più conosciuti al mondo, soprattutto come iridologo e nutrizionista tra i più autorevoli.
Instancabile viaggiatore, per diversi decenni, ha visitato moltissime persone ed i popoli più lontani e meno “civilizzati” alla ricerca del segreto della longevità e di uno stato di salute psicofisico duraturo.
Da tutti questi studi e viaggi Jensen ha concluso che: “La maggior parte dei problemi di salute oggi diffusi nelle società industrializzate è dovuta ad un cattivo stato di pulizia intestinale!“.
Harry Wolf è uno dei padri dell’iridologia psicologica americana.
In Cile, l'iridologo naturalista Manuel Lezaeta è stato il fondatore della moderna "Medicina Naturale".
Allievo di Padre Taddeo di Wiesent, dopo lunga esperienza con il suo "maestro", studiò tutti i precursori dell'igienismo ed arrivò per primo a formulare il concetto dottrinale dell' EQUILIBRIO TERMICO fra la temperatura interna ed esterna del corpo. (vedi: www.laviventeforzavitalerem.net).
In Italia il promotore dell'iridologia applicata alla Naturopatia è stato in primis, il naturopata Luigi Costacurta.
Nato a Vittorio Veneto (TV) nel 1921, egli inizia la sua opera divulgativa nel 1961 al rientro in Italia dal Cile.
Egli ha divulgato in Italia le concezioni di E. Lazaeta, ed ha pubblicato il primo libro di iridologia in Italia (L’Iridologia, 1979 Costacurta Editore - Conegliano Veneto).
Successivamente pubblicò i libri: "La Nuova Dietetica" e "Vivi con gli agenti naturali", aprendo una nuova Era scientifica nell'ambito della medicina biologica avviando, così, una pietra miliare nel percorso evolutivo delle scienze mediche naturali trovando la sua naturale connotazione nello studio attuale della Forza R.E.M. Vitale (vedi: www.forzaremvitale.info).
Le sue conferenze ed incontri presso centri culturali in tutta Italia gli faranno guadagnare l'appellativo del "medico delle mele"; dopo aver tradotto e pubblicato in Italia il libro del suo maestro Lezaeta, "La MEDICINA NATURALE alla PORTATA di TUTTI", aprirà a Conegliano la prima Scuola in Italia per Iridologi Naturopati, ed assieme ai primi medici usciti da detta scuola istituirà l'A.N.I.M.I.N. (Associazione Nazionale Italiana Medici Iridologi Naturopati) tra i quali: il dott. Antonino D'Ascari, il dott. Leonardo Campagnaro e il medico naturopata Ettore Hyeraci.
Nel proseguire l'opera divulgativa il prof. Luigi Costacurta, nel 1983 assieme ad ex ammalati, darà vita all' A.C.N.I.N. (Associazione culturale nazionale discipline igienistiche naturali).
I suoi "LIBRI BIANCHI" rappresentano tutt'ora i testi essenziali di studio presso la Scuola ACNIN ed anche in numerose altre Scuole di Naturopatia sparse in Italia, in particolare presso l'Accademia G. GALILEI di Trento, altra creatura di Costacurta fondata nel 1988 assieme ai suoi primi assistenti e collaboratori, tra i quali: l'iridologo-naturopata Corrado Tanzi, il dott. Antonino D'Ascari di Messina, medico iridologo-naturopata, l'insegnante di naturopatia dott. Giacinto Bazzoli, l'attuale rettore dell'Accademia dott. Costantino Iliopulos assieme al medico-ricercatore iridologo Ettore Hyeraci operante attualmente a Roma.
Inoltre, sempre in Italia, abbiamo Siegfried Rizzi della scuola omeopatica che ha elaborato la sua mappa sulla base di quella principale e completa di Josef Angerer fondatore dell'omonima scuola a Monaco di Baviera in Germania.
Siegfried Rizzi ha sottolineato l’importanza dell’orlo pupillare interno ed ha sviluppato l’iridologia in un ottica volta ad individuare il rimedio omeopatico.
La sua forza, oltre ad un grande intuito, stava proprio nella padronanza dell'utilizzo di metodi radiestesici.
Negli anni Ottanta Joseph Angerer, riunisce le nozioni dell'iridologia classica con le più moderne conoscenze di biochimica, creando un ponte teorico e pratico fra biochimica e medicina naturale, capace di determinare un comune arricchimento e il superamento della divisione dottrinale fra medicina accademica e tecniche di medicina naturale, fra cui in particolare l'iridologia.
Anton Markgraf è autore di un'opera sistematica, dove ogni organo viene posto in precisa relazione con i segni iridei corrispondenti, ma anche con tutti gli altri segni presenti sull'occhio, sul viso e sulla pelle.
La dieta viene impostata in base a segni iridologici e il successo della terapia è valutato e seguito attraverso il comparire di particolari "fibrille argentee" nelle lacune dell'iride.